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«Amore, amicizia, passione politica, giovinezza, vecchiaia, morte, tutto ciò che è vita, fa vita, si ritrova narrato da Verdini con un linguaggio che canta e incanta. Un fiume di parole che si gonfia ed esonda, portando con sé i profumi, i suoni, le visioni dell'infanzia che emergono ribollendo in superficie, le tracce di una civiltà contadina vitalmente viva nel presente della memoria e della storia, i sentori di altri mondi, inesorabilmente prossimi e che pure ci ostiniamo a tenere, e credere, lontani. [...] Una vena ironica come anguilla di fiume e rana di stagno serpeggia e balza nei tanti testi che con voce inesauribile e generosa prendono all'amo e tengono viva l'attenzione di chi legge. Una sensibilità vibrante li attraversa, e quando nel tessuto verbale irrompe inatteso uno strappo e lo sguardo devia, si aprono squarci di pura poesia, di poesia onesta». Dalla Presentazione di Angela Gregorini.